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🇧🇬🇲🇰 Via il veto bulgaro

Il nuovo governo di Sofia promuoverà un processo «molto veloce» per rimuovere il veto della Bulgaria all’ingresso della Macedonia del Nord nell’Unione Europea. Il primo ministro Kiril Petkov ha preannunciato «un lasso di tempo limitato di soli sei mesi». La dichiarazione è stata accolta positivamente dalle autorità di Skopje.

Perché conta: Mediante la piena partecipazione della piccola nazione vicina alle strutture politico-economiche (Ue) e politico-militari (Nato) occidentali, Sofia punta a neutralizzare ogni forma d’irredentismo macedone su territorio bulgaro e di nazionalismo albanese su suolo slavo. La prospettiva d’ingresso nell’Ue ridurrebbe sensibilmente l’influenza dell’Albania sulla Macedonia del Nord, la cui popolazione conta un quarto di cittadini etnicamente albanesi. Contribuire alla stabilità dei sempre fibrillanti Balcani occidentali è di fondamentale importanza per la Bulgaria, già alle prese con la costante assertività politico-migratoria della Turchia.

Il nuovo corso proposto da Sofia è la continuazione paradigmatica del trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione del 2017. La storica intesa con l’allora “Fyrom” chiudeva una disputa pluridecennale tra i due Stati balcanici, i quali rinunciavano a recriminazioni territoriali reciproche e si impegnavano a ricercare soluzioni condivise su varie questioni. Appianati i contrasti, giunge il momento del riavvicinamento consensuale. Il nuovo primo ministro, d’accordo con il premier macedone ad interim Zoran Zaev, ha riferito l’intenzione di costituire gruppi di lavoro congiunti bulgaro-macedoni su economia, infrastrutture, cultura e storia comune nel pieno spirito dell’accordo amicale.

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