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🇹🇷 Samp/T per la Turchia

La Turchia si dichiara interessata all’acquisto di batterie missilistiche terra-aria italo-francesi Samp/T. L’ha reso noto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan a seguito degli incontri bilaterali con l’omologo francese Emmanuel Macron e il primo ministro italiano Mario Draghi al G20 di Roma.

Perché conta: Per via della posizione geografica della penisola anatolica, la Turchia (e gli imperi antecedenti) è da sempre al centro di nulla e al confine di tutto: Europa e Asia, Mediterraneo e Mar Nero, potenze talassocratiche e tellurocratiche, poli religiosi, rivalità etniche. Di qui la politica estera espansionista e pluridirezionale che da sempre caratterizza i sovrani locali: tenere a distanza di sicurezza i potenziali rivali è questione esistenziale.

In una Turchia compressa entro i confini dell’Anatolia, emergono le inalienabili vulnerabilità geostrategiche. Il paese può essere colpito da attacchi missilistici e aeronavali da tutti e quattro i fronti marittimi: Caspio, Nero, Egeo e Mediterraneo orientale. Per questa ragione, l’accorto entourage di Erdoğan cerca da anni di ridurre la grave esposizione militare. La dottrina navale del Mavi Vatan (Patria Blu) ha come primario scopo quello di tenere i nemici più audaci distanti dalle coste turche, ma il possesso di un efficace sistema d’arma antiaerea è semplicemente vitale. La smania per gli S-400 Triumph prima e l’interesse per i Samp/T poi si spiega così. 

Ankara vuole ovviare alla dipendenza da sistemi bellici stranieri per la propria difesa. Teme infatti per l’aggiornamento dei software dei celebri S-400 russi nel caso di futuri attriti con Mosca. Né può fare affidamento sui sistemi Patriot statunitensi. Ma se entrasse in possesso delle performanti batterie di Eurosam (joint venture italo-francese) e dei correlati missili Aster 30, le industrie nazionali della difesa Aselsan e Roketsan potrebbero sviluppare autonomamente un proprio dispositivo, prendendo spunto da una piattaforma solida e rodata.

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