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🇧🇾 I fronti della Bielorussia

Il capo della ong “Casa bielorussa in Ucraina” Vitaly Shishov è stato trovato impiccato in un parco di Kiev. L’attivista dei diritti umani era punto di riferimento essenziale per l’opposizione bielorussa in esilio. Le forze dell’ordine di Kiev indagano per omicidio. Il principale indiziato è il regime di Aljaksandr Lukašenka.

Perché conta: I servizi segreti di Minsk non si limitano più a identificare, sanzionare e carcerare i cittadini ritenuti facinorosi entro i confini nazionali. Ora cercano di catturare o eliminare gli elementi più sovversivi rifugiatisi all’estero. Come per il caso di Roman Protasevič, che fu arrestato a seguito dell’intercettazione di un volo internazionale.

I principali esponenti dell’opposizione vivono ormai in esilio. Principalmente in Lituania, Polonia e Ucraina – paesi con i quali la Bielorussia è attualmente in pessimi rapporti. Per l’intelligence di Minsk, le tre nazioni confinanti sono piattaforme per l’approntamento e il coordinamento di moti sovversivi apparentemente non violenti (rivolte colorate) nella Russia Bianca. Per tutelare il sistema di potere del “padre venerato”, i servizi segreti sono intenzionati a stanare e decapitare l’opposizione. Meglio agire ora: i rapporti con Mosca vanno migliorando anche in termini di collaborazione informativa e il sostegno occidentale alla causa di Svjatlána Cichanóŭskaja pare inconcludente. Se non controproducente: quando al cospetto del segretario di Stato americano Anthony Blinken spinge per nuove sanzioni alla Bielorussia, la leader in esilio non fa altro che alienarsi il residuale appoggio interno della cittadinanza.

Attraverso il canale social della sua ong, Vitaly Shishov aiutava i dissidenti ad abbandonare la Bielorussia, assistendoli nell’iter burocratico per l’ottenimento dell’asilo politico. Senza la sua protezione, gli esiliati in Ucraina hanno motivo di temere per la propria incolumità. Non si può escludere che, prima di morire, l’attivista per i diritti umani abbia dovuto consegnare ad agenti di Minsk la lista degli esiliati in Ucraina.

Più complicato è raccogliere informazioni in Polonia e arginare l’attivismo anti-Lukašenka ivi presente. Varsavia sta cercando il coinvolgimento diretto nelle faccende bielorusse, offrendo protezione agli oppositori del presidente. Come per il caso dell’atleta olimpica Krystsina Tsimanouskaya, che domani da Tokyo volerà nella capitale polacca – dove si ricongiungerà col marito, anch’egli fuggito – impugnando un visto umanitario.

Qualora l’atteggiamento della Polonia divenisse più pressante verso “l’ultima dittatura d’Europa”, l’esecutivo bielorusso potrebbe organizzare un massiccio traffico di migranti verso Varsavia; è un trattamento già riservato alla Lituania.

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