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🇩🇪 Germania incoerente

Un tribunale di Berlino ha condannato all’ergastolo un cittadino russo, accusato di aver ucciso nel 2019 il separatista ceceno con passaporto georgiano Zelimkhan Khangoshvili. La Germania espellerà inoltre due diplomatici russi coinvolti nella vicenda. La portavoce del ministero degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova ha immediatamente bollato la sentenza come «caso politicizzato», riferendo che «non rimarrà senza risposta». 

Perché conta: Il provvedimento giuridico e le espulsioni diplomatiche rimarcano l’atteggiamento ambiguo di Berlino nei confronti di Mosca. Il completamento di Nord Stream 2, l’affaire Naval’nyj, le triangolazioni con la Bielorussia per esportare comunque in Russia evadendo le sanzioni europee e l’indecisione sul sostegno tecnico-militare all’Ucraina segnalano l’assenza di una politica estera coerente e lineare nello spazio geopolitico orientale della Germania.

La quale è divisa tra l’esigenza di preservare i rapporti economici ed energetici con la Russia e quella di non rompere definitivamente con gli Stati Uniti. Ecco dunque che le misure sanzionatorie nei confronti di Mosca tendono a essere molto appariscenti per strizzare l’occhio a Washington, ma secondarie per importanza al fine di non pregiudicare gli affari. Tant’è vero che Berlino ha bloccato la vendita a Kiev di 90 fucili semi-automatici di precisione Barrett M82 (funzionale contro le apparecchiature nemiche più che contro gli uomini) provenienti dagli Stati Uniti e di 20 sistemi antidrone Edm4s Sky Wiper dalla Lituania – armi già pagate a inizio 2021. Causando le proteste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Nonostante le dichiarazioni spregiudicate dell’allora ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer sulla deterrenza atomica, Berlino vuole evitare di confrontarsi con Mosca sul piano tecnico-militare sia per ragioni di politica interna (pacifismo) sia per motivi di sicurezza (vulnerabilità territoriale). Le batterie missilistiche terra-terra a capacità nucleare Iskander-M dispiegate nell’exclave russa di Kaliningrad tengono infatti sotto scacco la capitale tedesca, che da lì dista solo 5-600 chilometri. Una vera spada di Damocle per il neo cancelliere Olaf Scholz, che non può proprio fare a meno dello scudo militare americano.

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