🇷🇴🇲🇩 Gas per la Moldova
Il ministro degli Esteri romeno Bogdan Aurescu ha ricevuto a Bucarest l’omologo moldavo Nicolae Popescu. L’accento è caduto inevitabilmente sulla crisi del gas e sui futuri progetti energetici.
Perché conta: La crisi dei prezzi colpisce duramente la Moldova. Non solo Chişinău teme la mancata fornitura di gas russo transitante per il territorio dell’Ucraina, ma dubita persino di disporre delle risorse erariali necessarie per il suo acquisto. Una popolazione mediamente povera teme concretamente di non riuscire a riscaldare le case quest’inverno. Problema comune a gran parte dei paesi dell’Europa centro-orientale, ma che in Bessarabia si manifesta in forma molto più acuta.
Al ministro europeista (e forse unionista) Popescu non resta che recarsi nell’unica capitale disposta di questi tempi ad ascoltare e assecondare la richiesta di aiuto: Bucarest, appunto. L’occasione è quella dell’entrata in funzione del gasdotto Iași-Ungheni-Chişinău, che garantirà quantomeno le forniture di gas naturale verso la capitale moldava e il suo circondario. Se la russa Gazprom non dovesse fornire gas a prezzi sostenibili, potrebbe intervenire la romena Romgaz con erogazioni a prezzi politici.
Le minacce energetiche per la Bessarabia sono anche di tipo elettrico. Le sue due uniche centrali sorgono nella regione separatista della Transnistria. La crisi di questi giorni potrebbe impedire a Tiraspol – anch’essa in difficoltà – di erogare elettricità verso i territori sotto il controllo di Chişinău. Per scongiurare vasti e pericolosi blackout, i tecnici romeni si apprestano a intervenire in via transitoria per sopperire alla mancanza di energia con il già collaudato “regime insulare”.
Il differente standard d’origine sovietica impedisce alla Moldova di comprare contemporaneamente elettricità sia dall’Ucraina sia dalla Romania. Per questa ragione, Bucarest punta ad ancorare a sé il mercato elettrico della nazione sorella usando i fondi di coesione dell’Unione Europea. Sarebbe un tassello decisivo per recuperare la Moldova, di fatto prima che di diritto.
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