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Energia per la Moldova

Limes pubblica nella rassegna geopolitica quotidiana IL MONDO OGGI un mio commento sugli approvvigionamenti di energia elettrica della Repubblica Moldova per il prossimo anno. Link

La Repubblica Moldova continuerà ad acquistare energia elettrica dalla Transnistria. Energocom ha considerato soddisfacente la nuova offerta al ribasso (-10%) della società transnistriana C.T.E. Moldoveneascăo e annunciato che usufruirà senza intermediari dei servizi della centrale termoelettrica di Cuciurgan, controllata dal gigante russo Inter Rao.

Il monopsonio di Chișinău sulla produzione transnistriana ha intaccato il monopolio energetico di Tiraspol nel mercato moldavo e forzato la regione separatista a rivedere la propria politica dei prezzi. Lo scorso marzo, Energocom aveva negoziato con l’ucraina Dtek Trading la fornitura di energia fino al 31 marzo 2018 spuntando un prezzo piuttosto competitivo, il migliore fino al 5 giugno scorso.
Nel tentativo di preservare un certo grado di sicurezza energetica, il prossimo anno il distributore moldavo si approvvigionerà sia dalla Transnistria (70%) sia dall’Ucraina (30%). Senza dover pagare alcuna penale per la revisione del contratto sottoscritto con la società ucraina. L’esecutivo di Kiev non si straccerà di certo le vesti: la Dtek appartiene al ricchissimo oligarca Rinat Akhmetov, grande rivale politico di Petro Poroshenko.
La Moldova esce apparentemente avvantaggiata da questo round di negoziati, che però riapre la questione della dipendenza energetica del paese e della diversificazione delle forniture. La Romania è con le antenne ritte e spinge per accelerare i progetti di interconnessione energetica con la nazione sorella, proponendosi come paese produttore e fornitore.
Chișinău continua nei fatti a finanziare sottobanco il regime separatista. Qualora la C.T.E. Moldovenească non pagasse il gas per la produzione di elettricità, continuare a rifornirsi da Tiraspol significherebbe incrementare ulteriormente i circa 6 miliardi di dollari di debito accumulato da Tiraspol nei confronti di Gazprom. Debito che, come suggerisce l’economista presidente moldavo Igor Dodon, un giorno potrebbe essere preso totalmente in carico dalla Repubblica Moldova. L’assenza di intermediari, che si traduce nella mancanza di trasparenza nei meccanismi di ricalcolo dei prezzi, espone il paese a inutili rischi fiscali derivanti da una classe dirigente corrotta. Deludendo ancora una volta la paziente Bruxelles.
Il viceministro alla Reintegrazione Gheorghe Bălan ha spiegato le genuine intenzioni dell’esecutivo, affermando che “non siamo interessati all’induzione di un collasso che destabilizzerebbe ulteriormente la situazione in Transnistria; dobbiamo ristabilire la fiducia; la Repubblica Moldova deve risultare attrattiva agli abitanti transnistriani”

 

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Carta di Laura Canali (cr. www.limesonline.com)