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⚡🇲🇩 Energia per la Moldova

Il gasdotto Iași-Ungheni-Chișinău che connette Romania e Moldova è ultimato. Dal 1° ottobre la conduttura potrà funzionare a pieno regime, rifornendo gran parte della popolazione bessarabica di gas naturale non transitante per l’Ucraina.

Perché conta: La Romania compie un passo importante per svincolare la piccola nazione sorella dalla dipendenza energetica orientale. Con l’ultimazione del gasdotto, le forniture a gran parte della Moldova (capitale e hinterland) saranno garantite anche nel caso di interruzione del transito di gas russo sul territorio ucraino. Inoltre l’azienda di fornitura Moldovatransgaz è interessata a stoccare il 20% del fabbisogno annuale in depositi sotterranei in territorio romeno (la Moldova ne è priva), consegnando a Bucarest le chiavi delle riserve strategiche per i periodi più critici.
La Romania sta programmando di rifornire in futuro la Bessarabia con il gas offshore estratto dai giacimenti della propria zona economica esclusiva nel Mar Nero.
Tuttavia il governo moldavo potrebbe optare in un primo momento per l’importazione di gas russo transitante per il gasdotto TurkStream. Il timore è che il produttore moscovita Gazprom presenti la fattura a Chișinău per il gas consumato nel corso degli anni dai residenti della regione separatista russofila della Transnistria. L’ammontare di tale cifra (circa 7 miliardi di dollari) sarebbe tale da mandare in default la piccola repubblica, il cui pil è particolarmente ridotto (12 miliardi di dollari). Difficilmente le autorità romene sarebbero disposte a ripianare i debiti dei vicini “connazionali” nei confronti dei russi, considerati illegittimi occupanti dell’ex Principato.
Bucarest non punta solo ad azzerare la dipendenza dell’intera Bessarabia (a esclusione della Transnistria) verso est, ma cerca di inglobarla nel proprio mercato dell’elettricità. Con il mirato impiego dei fondi di coesione comunitari, la Romania vuole implementare progetti d’interconnessione energetica con la Moldova. L’ancoraggio elettrico della piccola repubblica non può avvenire in modo graduale a causa dei differenti standard di tensione e frequenza dell’elettricità. A differenza della Transnistria, la Bessarabia è priva di proprie centrali elettriche. Chișinău può comprare energia elettrica da Tiraspol, finanziando indirettamente il regime separatista, oppure può comprarla da Kiev o da Bucarest. Ma non da entrambe contemporaneamente.

Lo scopo della Romania è quello di preparare tutte le infrastrutture di allacciamento necessarie per poter operare poi un passaggio d’urto: da assenza totale a presenza pervasiva. Il piccolo mercato dell’elettricità moldavo verrà inglobato integralmente e in un sol colpo. Grazie anche alla centrale nucleare di Cernavodă, la Romania sarà in grado di fornire elettricità a prezzi politici ai meno abbienti cittadini bessarabici. Un soft power formidabile in ottica di Unirea.

Link: https://www.limesonline.com/la-base-navale-dellegitto-lo-sviluppo-dellamerica-latina-e-altre-notizie-interessanti/124186